FAUSTO E IO...
C'è stato un momento, molti anni fa, nel quale Fausto Bertinotti mi era apparso come una sorta di guida spirituale sul terreno della politica. Un maestro nel senso più alto del termine. Un uomo saggio, con una conoscenza profonda delle ragioni del debole, del povero, del perseguitato.
Nel corso degli anni non credo di essere stato deluso tanto da lui, quanto dall'inefficacia della politica, che non intacca minimamente i rapporti di forza ingiusti, sbilanciati, sempre dalla parte del più forte.
La politica non può, ahimè, più di tanto, perché le forze dell'ingiustizia e dello squilibrio dalla parte del potere, del grande capitale, sono ormai talmente radicate che in questo momento non si può fare molto altro che resistere. Non mollare.
Eppure l'altra sera al circolo ARCI Bellezza di Milano quest'uomo di 77 anni con un passato così importante alle spalle ha cercato ancora una volta di alzare la voce contro le ingiustizie, contro la nostra passività, la nostra assuefazione al peggio. La nostra indifferenza.
Nonostante gli errori politici che gli vengono attribuiti, nonostante venga addirittura da alcuni considerato un "traditore", il buon Fausto ha dato il meglio di sé quando, con voce rotta dalla passione, ha ribadito che la Sinistra smette di essere Sinistra quando smette di combattere contro le diseguaglianze.
Le mostruose, inaccettabili ineguaglianze di questo mondo diseguale e mostruoso.
E quando alla fine di una bellissima serata di politica "vera" (di fronte ad un pubblico attento ma scarso, troppo scarso... ah, già, ma c'era Montalbano in TV!) sono andato a salutarlo, a me, che non l'avevo mai incontrato prima, ha buttato le braccia al collo gonfio di gioia e di commozione, come ai vecchi tempi nei quali, insieme a lui, speravamo in un cambiamento radicale in direzione di un'Italia migliore, di un mondo migliore.
Grazie, Fausto, per aver voluto condividere con noi ancora una volta la tua "testa" di intellettuale raffinato e stimolante. In barba ai tuoi 77 anni, che davvero non si vedono...
Nel corso degli anni non credo di essere stato deluso tanto da lui, quanto dall'inefficacia della politica, che non intacca minimamente i rapporti di forza ingiusti, sbilanciati, sempre dalla parte del più forte.
La politica non può, ahimè, più di tanto, perché le forze dell'ingiustizia e dello squilibrio dalla parte del potere, del grande capitale, sono ormai talmente radicate che in questo momento non si può fare molto altro che resistere. Non mollare.
Eppure l'altra sera al circolo ARCI Bellezza di Milano quest'uomo di 77 anni con un passato così importante alle spalle ha cercato ancora una volta di alzare la voce contro le ingiustizie, contro la nostra passività, la nostra assuefazione al peggio. La nostra indifferenza.
Nonostante gli errori politici che gli vengono attribuiti, nonostante venga addirittura da alcuni considerato un "traditore", il buon Fausto ha dato il meglio di sé quando, con voce rotta dalla passione, ha ribadito che la Sinistra smette di essere Sinistra quando smette di combattere contro le diseguaglianze.
Le mostruose, inaccettabili ineguaglianze di questo mondo diseguale e mostruoso.
E quando alla fine di una bellissima serata di politica "vera" (di fronte ad un pubblico attento ma scarso, troppo scarso... ah, già, ma c'era Montalbano in TV!) sono andato a salutarlo, a me, che non l'avevo mai incontrato prima, ha buttato le braccia al collo gonfio di gioia e di commozione, come ai vecchi tempi nei quali, insieme a lui, speravamo in un cambiamento radicale in direzione di un'Italia migliore, di un mondo migliore.
Grazie, Fausto, per aver voluto condividere con noi ancora una volta la tua "testa" di intellettuale raffinato e stimolante. In barba ai tuoi 77 anni, che davvero non si vedono...

Grande, grandissimo uomo, che non ha tradito proprio nulla, ma che da quella che ancora, ahimè, si fa chiamare sinistra, non essendolo affatto, è stato tradito. Avrei voluto esserci.
RispondiEliminaEh, sì, è stata una bellissima serata, ti sarebbe piaciuta!
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